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giovedì 15 dicembre 2011

Tutti i NODI vengono al pettine...



Con un documento inviato a vari Enti, le associazioni La Schiribilla (Iseo) e  Monte Alto (Corte Franca) hanno espresso viva opposizione alla previsione di costruire un villaggio turistico a Clusane, proprio dove è rimasto l'unico lembo naturale che spezza un continuo edificato sulla sponda del lago, al confine con Paratico.
Il luogo, inserito nel PGT di Iseo (in itinere) come zona di sensibilità paesistica molto elevata, caratterizzato da zona boscata e canneto,  è anche lo sbocco naturale dell'unico corridoio ecologico tra il Sebino e la collina, in particolare è meta di riproduzione del rospo comune, anfibio autoctono, tutelato dalla Regione lombarda.
Oltre che a compromettere il deflusso naturale delle acque piovane, l'insediamento turistico previsto andrà a occludere del tutto il corridoio (v. dettaglio tratto dalla cartografia rete ecologica provinciale).

Queste criticità sono per lo più già note, ma le associazioni sono andate oltre: le Torbiere sono, infatti, uno dei nodi della Rete europea Natura 2000. Nodo e rete, un'immagine molto efficace che fa capire come per garantire la sopravvivenza della biodiversità debba essere assicurata la connessione reciproca dei vari ambienti protetti.
I corridoi hanno proprio la funzione di permettere il collegamento fra i vari siti, proprio come la rete viaria che collega città e paesi di una data regione.
Nel caso specifico distruggere il corridoio ha inevitabilmente effetti negativi anche sulla Riserva delle Torbiere, per questo le associazioni bocciano il progetto che, ad ogni modo, dovrebbe essere sottoposto a valutazione di incidenza, un  aspetto chiave nella conservazione dei siti, previsto dalla Direttiva Habitat  per tutelare la Rete Natura 2000 anche da perturbazioni esterne che potrebbero avere ripercussioni negative sui siti che la costituiscono.

Annotiamo che anche il Pgt di Corte Franca prevede il restringimento ulteriore di quello che è rimasto del corridoio ecologico fra l’abitato di Nigoline  e il polo produttivo: se non altro, in accoglimento delle osservazioni delle associazioni, la progettata espansione della zona industriale dovrà  essere sottoposta a valutazione di incidenza per valutare l'impatto sulle  Torbiere.

Corridoi, Nodi, Rete...restringi un corridoio di qui, chiudilo di là..ci si chiede: che senso ha che Enti istituzionali a vari livelli s’impegnino nella individuazione delle Reti ecologiche, fornendo indispensabili indicazioni per la composizione e la concreta salvaguardia della Rete, finanzino con denaro pubblico il recupero della biodiversità, la creazione di piccole zone umide, boscate ecc..., quando poi la progettazione urbanistica va in senso contrario?

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