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venerdì 29 giugno 2012

"Terra della Franciacorta": dei sindaci o dei cittadini?


A PGT ormai approvati o adottati, dopo che quasi tutti i comuni sono andati per la propria strada, spesso poco curanti del vicino di casa o delle istanze della popolazione e anche facendo con pochi scrupoli man bassa del territorio, nasce la “Franciacorta dei sindaci” perfettamente coincidente con quella dei vini, 18 Comuni insieme per uno sviluppo responsabile, coerente, sostenibile per il territorio.
A quando la Franciacorta dei cittadini?

- http://www.youtube.com/watch?v=g97XvW7T0WE


-28/06/2012 LA FRANCIACORTA DEI SINDACI
Diciotto sindaci hanno dato vita, dopo anni di intenso lavoro, all’area vasta Un modello di sviluppo sostenibile, coerente e responsabile del territorio

Dopo quella dei vini,scende in campo la Franciacorta dei sindaci, meglio: la «Terra di Franciacorta ». Il Monastero San Pietro in Lamosa di Provaglio d’Iseo ha fatto ieri da cornice Ad un accordo che è stato definito «storico».Del resto riuscire a mettere d’accordo 18 sindaci, di varia estrazione politica,nonè stata certo cosa facile, ma la«mediazione » di Fondazione Cogeme ha dato i suoi frutti. E così la Franciacorta, o meglio l’area vasta di Franciacorta ha dei confini «certi»: Adro, Capriolo,Cazzago San Martino, Cellatica, Coccaglio, Cologne, Corte Franca, Erbusco, Gussago,Iseo, Monticelli Brusati, Ome, Paderno, Paratico, Passirno, Provagliod’Iseo,Rodengo Saiano e Rovato.Per il perimetro della «Franciacorta dei sindaci» si è fatto riferimento al decreto ministeriale che riconoscela «Franciacorta dei vini».Nel concreto si tratta di dare vita ad un «sistema Franciacorta» che, prendendo spunto da quello fatto in modo eccelso dalle cantine in questi decenni, crei un nuovo «soggetto» che si possa presentare a livello nazionale e internazionale: un’unica voce e quindi più forte e autorevole rispetto all’ordine sparso dei singoli Comuni. Un’area che si estende per 262 chilometri quadrati: oltre 146mila le persone che vivono in questo piccolo eden terrestre. «L’intento –ha spiegato Antonio Vivenzi, sindaco di Paderno e presidente pro tempore della nuova realtà - è quello di realizzare un nuovo modello di sviluppo del territorio, che prevede una nuova forma di aggregazione sovracomunale volta a riprogettare, in piena condivisione, il territorio della Franciacorta con l’obiettivo di tutelarlo e valorizzarne le peculiarità ad ogni livello, per uno sviluppo responsabile, coerente, sostenibile».Che il progetto fosse atteso come urgente lo dimostra il sostegno ottenuto nelle varie Amministrazioni comunali; l’accordo è già stato approvato in 16 consigli comunali (gli ultimi due lo faranno in questi giorni) e ha raccolto il 90% dei consensi: su 217 consiglieri, 195 hanno detto sì, 20 si sono astenuti e 2 hanno detto no. Un progetto ambizioso sostenuto in modo convinto anche dalle cantine della Franciacorta (ieri mattina era presente il presidente del Consorzio Maurizio Zanella era presente alla firma dell’accordo), del resto, comedetto, i produttori l’importanza di fare sistema l’hanno capita da tempo.«Un accordo senza precedenti - ha commentato entusiasta Vivenzi - che costituisce un modello virtuoso di eccellenza operativa per la Franciacorta ma, anche e soprattutto, per l’intero territorio bresciano. Con questo progetto vogliamo andare oltre i personalismi ei colori politici, per guardare insieme nella stessa direzione. Solocosì sarà possibile ridisegnare la Franciacorta nel pieno rispetto del territorio e sulle reali esigenze della popolazione, preservandone le peculiarità e le vocazioni».Ma al di là delle belle parole, ora è già tempo di pensare ai progetti concreti. Le linee guida della strategia da seguire saranno proposte da uno studio privato specializzato in siti dell’Unesco.Solo allora si scoprirà se la strategia anticrisi si rivelerà vincente.Francesco Alberti
Fonte: Giornale di Brescia

-28/06/2012 L´unione della Franciacorta getta le basi per un «New Deal»
Illustrato nel monastero di San Pietro in Lamosa di Provaglio il documento firmato pochi giorni fa. Accordo firmato da 18 sindaci La parola d´ordine è: sviluppo concertato e sostenibile. Entro il 2013 pronto il Piano strategico

La «Franciacorta dei sindaci» va. Ieri, nel monastero di San Pietro in Lamosa, a Provaglio d´Iseo, è stato presentato l´accordo siglato lunedì 18 giugno a Rovato dai primi cittadini (o da loro delegati) dei 18 paesi che fanno parte del sistema «Terra di Franciacorta». VAL LA PENA di citarli: Adro, Capriolo, Cazzago San Martino, Cellatica, Coccaglio, Cologne, Cortefranca, Erbusco, Gussago, Monticelli Brusati, Ome, Paderno Franciacorta, Paratico, Passirano, Provaglio d´Iseo, Rodengo Saiano, Rovato e Iseo, comune che, tra i fondatori del G16, il coordinamento dei sindaci sebini, è nella posizione ideale per fare da cerniera tra lago e Franciacorta. L´accordo in parola, nell´occasione definito «storico», si pone come obiettivo la costruzione di un nuovo modello di governance a beneficio di un territorio che misura 262 km quadrati e conta oltre 146 mila abitanti. La nuova forma di aggregazione sovracomunale, in altre parole, intende riprogettare, in spirito di piena condivisione, il comprensorio della Franciacorta allo scopo di tutelarlo valorizzandone ad ogni livello le peculiarità e le potenzialità. Punto fermo: lo sviluppo che ci si prefigge, sarà responsabile, coerente e sostenibile. A illustrare il percorso compiuto insieme sin qui e le prospettive future è stato Antonio Vivenzi, sindaco di Paderno Franciacorta (membro, tra l´altro, dell´associazione «Comuni virtuosi»), presidente eletto per il 2012 dagli altri 17 suoi omologhi. Accanto a lui, in veste di vice, Laura Boldi, sindaco di Monticelli e gli altri componenti il comitato esecutivo, i sindaci di Gussago, Passirano e Coccaglio, Bruno Marchina, Daniela Gerardini e Franco Claretti.L´ACCORDO sottoscritto tra i 18 Comuni nasce a valle di uno studio di fattibilità per il rilancio della Franciacorta da cui dovrebbe svilupparsi nel 2013 un Piano strategico. Gli scenari, a sentire Vivenzi e colleghi, dovranno essere recepiti negli strumenti di pianificazione e progettualità esecutiva sia locali, quali il Pgt e il regolamento edilizo, sia sovraccomunali, come il Piano territoriale regionale e il Piano territoriale di coordinamento provinciale. La formula dell´accordo di collaborazione, s´è rimarcato dalla platea ieri, è snella e non è onerosa: ogni Comune ha un voto e, ogni anno, viene eletto a rotazione un comitato esecutivo che fa base nel municipio di cui il presidente è sindaco. «Sono convinto - ha annotato Antonio Vivenzi- che questa sia la strada per uscire dalla crisi: valorizzare come sistema Franciacorta il paesaggio e i beni culturali per produrre valore».Giuseppe Zani
Fonte: Bresciaoggi



3 commenti:

  1. campa Franciacorta...che il cemento cresce...

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    1. tra non molto ci sarà la Francina Corta, ad "riqualificare il territorio" ci penseranno loro...

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    2. Corta...sempre più CORTA!

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